mercoledì 24 aprile 2013

Don't worry be happy now...tu tu tu tu tu tutuutttuututtuut


Questa settimana la segretaria del boss è in viaggio per lavoro. Questa settimana ci sono trattative molto importanti con due americani che da lunedì stazionano in sala riunioni. Io sono ufficialmente mezza vice della Segretaria.  Mezza in quanto faccio part-time, quindi nessuno pretende che faccia la Vice per intero.
Di solito questa carica si limita al portare gli aggiornamenti mattinieri al boss e a fare dei caffè quando ha ospiti.
Ovviamente solo al mattino. Ecco, gli ‘mericani nel pomeriggio sviluppando la loro indipendence intrinseca nel DNA hanno preso dimestichezza con la macchinetta del caffè indi ragion per cui stamani al mio “Do you wanna a coffee?” mi hanno risposto “no thank you I will do by my-self”.
Ottimo, questi si che sono fighi.
E fu così che La Ele e uno dei fighi investirono mezzora della loro vita a combattere contro una macchinetta impazzita.
Che magici momenti.
Problema numero uno. Come si dice incastrato in inglese? Non mi era mai successo di utilizzarlo. Fossi un pompiere mi potrebbe servire un “The key got stuck in the lock”, vocabolo molto utile  e direi indispensabile anche per un fabbro, ma per una vice mezza segretaria che in maniche di camicia (ovviamente bianca) traffica con una macchinetta, una cialda e una spatolina che dovrebbe tentare di disincastrare la suddetta cialda con l’aiuto dell’indipendence figo che con le mani extra large sconquassa la povera macchinetta e riaccende la corrente venti volte (forse mi voleva fulminare) un triste e intermittente “it is…it is…inc…castrat…it is…” è il massimo che esce.
Problema numero due. L’indipendence figo avvilito come si consola? Pacca sulla spalla, sorrisetto di circostanza, è sufficiente un “Dont’worry” tralasciado il Be happy che ti viene in simultanea?
Problema numero tre. Perché il figlio del Boss ha fatto la faccia scazzata (come si dirà in inglese?) quando al suo arrivo gli ho suggerito di non utilizzare la macchinetta del secondo piano perché in attesa dell’assistenza? Mica posso dare la colpa al mio amico ‘mericano. Perché diciamocelo, quell’intensa mezzora ha sancito una specie di frattellanza cameratesca tra la mezza segretaria e Mr USA. Cioè ci sta tutto che questo quando rientrerà negli States racconterà per filo e per segno come aggredire il mercato americano con le nostre macchine e poi ridendo racconterà alla moglie la storiella di io, lui e la Nespresso in panne. A noi George Clooney ci fa un baffo.
Problema numero quattro. Puzzo ancora tanto di fondi di caffè. Mi sono lavata le mani, eppure odorano ancora come se avessi fatto la manicure con una moka.

Che botta di vita

3 commenti:

  1. L'odore dei fondi del caffè e' tremendo e più difficile, della varechina, da mandar via!!!

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    1. Mi sa che la tua osservazione è valida. Ho tagliato le unghie, rilavato le mani a lungo...ma ho ancora le dita al gusto di caffè

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  2. it's incastrat mi piace veramente molto! XD

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