venerdì 19 aprile 2013

Colpita e affondata


Ieri avevo il ciclo, quindi avevo mal di testa. Un mal di testa di quelli epici, tipo corona di spine con inserto d’acciaio posato e stretto da sapienti mani sulla mia testa. Insomma, stavo una favola e facendo conto che da quando ho questa maledetta orticaria non posso prendere nessun antidolorifico…mi son tenuta il mal di testa (come cortesemente indicato da quella brava donna della dermatologa).
Ho preso le bimbe a scuola, ho portato Aribella a ritmica e poi non contenta sono andata con Gnagni a far spese. Mentre facevo manovra con l’auto e sudavo quelle 100 mila camicie grazie al non servasterzo e agli 8000° che madre natura nel giro di 5 giorni ci ha donato, borbottavo tipo pentola di fagioli “mamma mia che fatica, mamma mia come sono stanca, mamma mia che mal di testa, non vedo l’ora che arrivi questa sera, voglio solo andare a letto, veramente non ce la faccio più”.
Alle mie spalle una voce serafica, serena e un po’ divertita ha constatato “tu dici SEMPRE queste cose, sei SEMPRE stanca e hai SEMPRE mal di testa”. Nessun accenno di accusa, solo constatazione. In pratica una coltellata in pieno petto. Mi sono sentita aprire il mondo sotto i piedi.
Ho respirato a lungo, a fondo, ho provato ad ossigenare il più possibile il cervello e cercando la voce più rassicurante e quasi divertita in commercio ho tentato di rispondere un falsissimo “davvero? La mamma non se n’era nemmeno accorta, allora non lo dirà più”.
Considerazione a) è vero non me n’ero nemmeno resa conto
Considerazione b) magari fosse vero che non lo dirò mai più
E così da ieri pomeriggio ho un magone grosso come un brutto rospo grasso che mi soffoca la gola. Avrei voglia di piangere, avrei voglia di credere nella mia promessa che non lo farò più, avrei voglia di dare la colpa a qualcuno, ma alla fine della fiera so che se piango non risolvo nulla, che per quanto mi impegnerò momenti come quello di ieri torneranno e io con ogni probabilità non avrò la forza di tapparmi questa boccaccia e fondamentalmente la colpa me la tengo io e basta, perché anche se la dessi a qualcuno non mi risolverebbe il problema.
La Ele infantile ieri si è anche fatta sentire con un “ma non è vero che sono sempre così, e tutti gli altri giorni che faccio tutto con il sorriso sulle labbra non contano?” per fortuna La Ele infantile non può parlare, non ha diritto ad utilizzare la siddetta boccaccia che di danni ne aveva già fatti. La Ele analitica l’ha quindi zittita, ha sgridato La Ele brontolona, ha scrollato La Ele emotiva  e ha preso in mano la situazione.
Un netto peggioramento c’è stato, è inutile negarlo. Sono una brontolona. Posso dare la colpa al fatto che quando ho male l’unica cura è “se lo deve tenere signora”, senza contare il fatto che sono ben 6 mesi che ogni santo giorno prendo gli antistaminici e che per quanto abbia tentato di cercare quelli meno pesanti come controindicazioni spesso mi accada di svegliarmi con una profondissima stanchezza che mi toglie il fiato. Però io non voglio essere così. Sono arrabbiata e frustrata perché io non ero così.
Il SEMPRE di Gnagni è relativo, lo so anche io che non tutti i santi giorni e minuti della mia esistenza li passo a lamentarmi e a fare la lagna, però mi colpisce il fatto che lei mi abbia percepito così.
A volte quando vengo sopraffatta dalla stanchezza e dal dolore mi lascio andare a queste cantilene inutili, e ora me ne vergogno profondamente. Una mamma agli occhi del bimbo non è mai stanca, non è mai concentrata su se stessa. Mi fa soffrire che Gnagni invece abbia colto questa mia debolezza.
Come faccio ad uscire da questa empasse?

2 commenti:

  1. dai non ti buttare giù. Il "sempre"dei bambini non vale!
    Vedrai che quando tutto questo passerà le tue bimbe non si ricorderanno più che non stavi bene! anch'io mi lamento spesso con i miei bimbi: perchè uno non sa ancora parlare e l'altra mi da i bacini quando c'è qualcosa che non va..sono furba nè! anche perchè se aspetto maritozzo mi attacco al tram!

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    1. grazie cara :-) Hai ragione, anche il loro Mai non ha fondamento ;-) Tipo "non farò mai più i capricci". Le cose evolvono, e la mamma ritorna a posto...per fortuna!

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