giovedì 30 maggio 2013

Festa di fine anno...un mese prima della fine dell'anno

Gnagni oggi ha fatto la festa di fine anno alla scuola dell'infanzia.
Ora sarà difficile spiegarle che davanti ha ancora un mese di scuola, ma per il momento ci siamo goduti questo tripudio di balletti, canti e strumenti musicali. Eravamo tutti al completo, famiglia P con 4 nonni aggiunti.
Gnagni ha una certa verve artistica. Lei canta, canta col cuore, a volte a casa mentre gioca in cameretta la sento cantare per conto suo e se la canta che è un vero piacere.
Quindi, prima, quando è stato il momento di esprimere le sue doti canore non si è tirata indietro. Riuscivo a riconoscere la sua voce in mezzo a quella degli altri 40 bambini. 
Che poi a me sta cosa mi fa proprio ridere, perchè Gnagni non è per nulla una bimba che ama stare al centro dell'attenzione. E' sempre molto defilata e riservata. Eppure non conosce vergogna. Ieri oltre che cantare e suonare uno strumento in una canzone dovevano anche "ballare" ovvero mimare come si suonano degli strumenti via via elencati. Nel gruppo c'erano tre generi di bimbi, i timidi che mimavano il minimo indispensabile con uno sguardo che urlava "fatemi uscire di qui", i regolari che facevano quello che gli era stato insegnato con attenzione e professionalità e i passionari che si facevano trascinare dalla musica e improvvisavano una sviolinata stile celtic rock irlandese. Timidi e passionari attraevano lo sguardo e i commenti del pubblico riunito e mia figlia faceva parte di una delle due categorie...
Ora tremo all'idea di quello che potrà combinare sul palco del teatro durante il saggio di danza classica. Speriamo che non si inventi qualche variazione stile Gloria di Madagascar.
Comunque per concludere le mie considerazioni sulla giornata devo fare i miei complimenti alle maestre. Quest'anno come insegnante jolly (maestra che insegna poche ore in tutte le sezioni per coprire le ore di riposo delle insegnanti fisse - ovviamente ruolo ricoperto da precari che cambiano ogni anno) è arrivata una professoressa di musica che avendo l'abilitazione a fare l'educatrice di scuola dell'infanzia ha colto l'occasione e ha fatto un bellissimo lavoro con i nostri bambini.
Amo profondamente questa scuola dell'infanzia, pur con i suoi problemi strutturali, classi nel seminterrato e salone troppo piccolo per 200 bambini. Da 5 anni regala a me e alle mie bambine emozioni, serenità e professionalità. Una Gnagni così fiduciosa, rilassata e coinvolta non nasce dal nulla. Dietro c'è un lavoro attento, c'è un ambiente dove lei si sente accettata, dove può condividere, dove può sperimentare.
Si parla sempre con tristezza della scuola statale italiana, come se fosse un ammalato cronico che sopravvive con dei pagliativi. Credo però di essere stata fortunata ad avere incontrato delle maestre e dei collaboratori così, sono loro che fanno la scuola, non solo la struttura vecchia, la cartaigienica che manca o la mensa che zoppica.

Questa sera, pronte per andare a letto, Aribella ha detto a sua sorella "Che fortunata che sei ad andare ancora alla scuola materna, sono stati gli anni più belli della mia vita" cucciola lei...in 7 anni e mezzo di vita fa già dei bilanci. Forse però ho ragione a pensare questo.

giovedì 23 maggio 2013

Ufficialmente celiaca

Ci siamo, è ufficiale, la biopsia ha dato il suo responso. Aribella è celiaca.

Nell'ultimo mese siamo riusciti a far accellerare un po' i tempi, e abbiamo guadagnato più di un mese dalla prima tabella di marcia. Oggi pomeriggio il Professore ci attende per consegnarci il referto, il certificato per la mensa e per ottenere i rimborsi ticket e, spero con tutto il cuore, per fare un po' di luce nella nebbiolina che ancora ci offusca le idee.

In confronto ad un mese fa ne sappiamo decisamente di più, ma le domande sono sempre tante. La cosa bella di questa malattia è che se saremo bravi a rivoluzionare completamente la nostra vita Aribella guarirà semplicemente seguendo una dieta. La cosa brutta sarà accettare il fatto che si tratta di una dieta permanente. Per tutta la vita dovrà fare attenzione a tutto quello che vorrà mangiare.

Ora Aribella ha 7 anni e mezzo. La reazione è stata particolarmente strana. Con l'incoscienza dell'infanzia lei ha preso solo la cosa bella della malattia ovvero il fatto di essere speciale. Ieri quando ho riattaccato il telefono con il Professore lei mi ha guardato con gli occhi che brillavano e mi ha detto "Lo sono, vero?". Per un paio di settimane ho dovuto affrontare il paradosso di metterla davanti alla possibilità che l'esame avrebbe potuto smentire le analisi del sangue. Ecco ora dissipato ogni dubbio lei era tutta felice ieri perchè in mensa avrebbe avuto le sue cose speciali da mangiare che avrebbero suscitato la curiosità degli altri bimbi.

Ma giusto ieri sera davanti alla mia richiesta di prestare attenzione a tutte le caramelle che avrebbe potuto ricevere dagli altri i suoi occhi erano decisamente meno brillanti. Tutto regolare, ci aspetta un periodo di emozioni altalenanti e imprevedibili, ma noi gli andremo dietro con calma e perseveranza.

Dal canto suo Mamma Ele ha passato queste settimane in preda a mille altri sentimenti. Il senso di inadeguatezza non è completamente sopito, ma di certo l'aver "studiato" un po' di aiuto me l'ha dato. Quando mi sono resa conto che la situazione mi stava scappando di mano e mi procurava delle fastidiosissime sensazioni di apnea nel momento che ci pensavo ho preso il toro dalle corna e mi sono imposta di agire. Cosa so fare meglio? Pulire o cucinare? Decisamente pulire, ok, è utile alla causa? Si, riorganizzare la dispensa creando un'anta tutta per Aribella è necessario e mentre pulivo con tutta la foga che avevo in corpo cucina, forno e dispensa un po' di oppressione se ne andava.

La cosa più dura però è stata la prova supermercato. La tecnologia aiuta i celiaci, ma due ore dentro un supermercato per scegliere il lievito giusto, con il prontuario dell'Aic sotto il naso e nulla che rientrasse in tale lista...altro che attacco d'apnea...mi sono uscite le branchie come ai pesci. Perchè per fare una dieta gluten free non è sufficiente eliminare pasta, pane e pizza, bisogna anche acquistare prodotti che non contengano tracce di glutine e che siano inseriti nel prontuario. E bisogna leggere gli ingredienti, sempre, e se sono umani ti scrivono già SENZA GLUTINE o POTREBBE CONTENERE TRACCE DI FRUMENTO ma se nulla è scritto devi guardare il prontuario. Santa app dell'Aic. Ok, non ci scoraggiamo, bisogna prenderci la mano...e anche un po' braccio e gomito.

Detto ciò, la terza prova di mammaEle è stata fare il pane. Voto 6. Era brutto ma mangiabile. I margini di miglioramento sono ampi e noi li sfrutteremo, ma già il fatto che non ho dovuto buttare tutto mi da il coraggio per ritentare. In cucina sono un'insicura cronica. Sempre stata. Ho paura di fare ciofeche e ho paura di sprecare il cibo facendo ciofeche, quindi ho sempre giocato in difesa. Quattro acche semplici e poco elaborate. Ma la vita ci mette davanti a nuove sfide e quindi basta, respirone e un po' di intraprendenza in più cara la mia Ele.

mercoledì 22 maggio 2013

Idee chiare

Aribella mentre fa i compiti in sala mi racconta:

"Mamma sai che cosa mi ha detto Gabriele? Mi ha detto che preferisce che la sua fidanzata sia la Giorgia perchè è più bella. Ma scusa ma ti sembra un discorso giusto? E' più importante l'intelligenza della bellezza e io sono più intelligente"

Mamma Ele inizia ad essere seriamente compiaciuta di questa donnina così illuminata e comunque comunica al mondo che la chicca migliore di Aribella le è uscita un giorno ascoltando un servizio sulla chirurgia plastica in televisione
"ma che discorsi sono? Un dottore non deve aggiungere, deve guarire"

Ti prego Aribella rimani così per tutta la vita


martedì 7 maggio 2013

Un diamante color fiordaliso


Ieri sera abbiamo fatto le prove generali. Gnagni mi ha fatto sdraiare sul divano e poi mi ha spiegato come voleva che oggi la svegliassi. Tempesta di bacini sulla guancia, e poi una dolce canzoncina da cantarle sdraiata a fianco a lei nel letto.
Questa mattina divertita ed anche un po’ emozionata ho eseguito gli ordini e mi sono goduta due meravigliosi occhi color fiordaliso che si sgranavano pieni di felicità sul mondo. 

Cinque anni fa ho visto per la prima volta questi meravigliosi occhi che mi riempiono la vita di gioia. Non si decideva a nascere la piccola Gnagni, 5 anni fa mi ero alzata con l’idea di andare in ospedale per fare l’induzione al parto, ma quando ero andata in bagno mi ero accorta che la signorina aveva deciso di indursi da sola.
Nel giro di poche ore era nata, facendomi già capire il suo carattere libero e indipendente. Già 5 anni fa era inutile pregarla, se non era il momento giusto nulla la poteva smuovere. Una volta decisa però via, dritta per la sua strada senza tentennamenti e dubbi.

Stamani la piccola Gnagni è andata a scuola con un’idea in testa, trovare del cartoncino viola per fare la sua corona.
E’ fantastico pensare a quanto impegno un esserino di 5 anni possa mettere per un evento del genere. Viola, rosa, rosso, poco dovrebbe importare, e invece no, a 5 anni è vitale adoperarsi per  fare la corona del compleanno come lei ha deciso che deve essere fatta.
 
Un piglio sicuro che ammiro ogni giorno. Uno sguardo birbante ma dolce che ogni giorno accarezza il mondo. Sei una bambina delicata piccola mia, a due anni scrissi di te che eri come una farfalla. A 5 anni mi rendo conto che assomigli più ad un diamante, la pietra più preziosa, più bella, più rara, ma anche la più dura da rompere, tagliare, modellare.

Bimba di diamante con occhi color fiordaliso, è un onore essere la tua mamma. Buon compleanno cucciola mia

venerdì 3 maggio 2013

3 maggio 2003

10 anni fa il 3 maggio cadeva di sabato. La notte prima aveva piovuto. Mi ero alzata presto, l'emozione riempiva l'aria di casa già dalle prime ore.

Ero andata dalla parrucchiera. Tante voci di donne emozionate e concitate, risate, ricordi regalati e aspettative ansiose. Nello specchio vedevo lunghi capelli mechati, un viso fresco, pronto a trasformarsi sotto le mani sapienti dell'estetista.

Il cellulare suonava spesso. 10 anni fa non c'era il collegamento ad internet sul telefonino, non esisteva facebook, la tastiera aveva i tastini e il T9 sembrava un'evoluzione incredibile per l'utilizzo degli sms.

10 anni fa non avevamo pranzato, le cose da fare erano tante, bisognava pulire, sistemare, apparecchiare, perchè presto sarebbero arrivati amici e parenti.

10 anni fa nella casa dei miei genitori c'erano ancora i miei nonni Angelo e Maria, c'erano i miei zii Antonio e Franca, c'era la mia cagnolina Linda. Non c'erano ancora le mie nipoti V&V non c'era mio nipote D e non c'erano nemmeno le mie figlie. I miei nonni Gero e Rita mi avevano telefonato. Erano già infermi e non  potevano essere con noi, però potevo ancora sentire la loro voce emozionata.

10 anni fa alle quindici e trenta sono arrivata davanti ad una grande Chiesa. Sono scesa dall'auto vedendo poco perchè avevo gli occhi velati. C'era tanta luce quel giorno e un cielo azzurro intenso. C'erano due cuginette piccole che mi reggevano il velo. C'era una navata lunga, una musica d'organo, un papà che mi sosteneva e un giovane Signor P che mi attendeva a metà navata.

10 anni fa mi sono sposata con un gran sorriso. Dopo 10 anni le persone che hanno partecipato al mio matrimonio si ricordano soprattutto di quanto ho sorriso quel giorno, si stupiscono ancora tutti del fatto che non ho mai pianto. Non avevo motivo di piangere, ero felice.

10 anni dopo sono ancora felice e sorrido ricordando quel giorno.

Auguri Signor P