lunedì 21 gennaio 2013

Il premio


Aribella ieri è stata premiata. Ha ricevuto un premio dalla sua società sportiva non perché è una campionessa della ginnastica ritmica ma perché ci mette il cuore in quello che fa. Madre natura nonché madre Ele non l’hanno dotata di una grande elasticità, requisito essenziale per riuscire nello sport che lei ama, ma l’hanno equipaggiata di una certa dose di perseveranza, abnegazione, impegno e rispetto che l’hanno così resa la candidata ideale per la premiazione interna della sua società sportiva. Da madre ho il cuore che scoppia di emozione e orgoglio per questa signorinella che sa primeggiare in caratteristiche molto più importanti a mio avviso dell’elasticità.
Per diventare una grande atleta avrebbe bisogno di tutte queste caratteristiche assieme, ma per diventare una grande donna sarà sufficiente che continui a coltivare le doti che la sua indole le ha dato.
Ecco, oggi mi sento una mamma orgogliosa e un po’ imbarazzata.
Imbarazzata perché sono orgogliosa di un successo che non è il mio.
Imbarazzata perché quando Aribella primeggia e spicca in vari contesti mi sento male all’idea di quanto io e il SignorP pretendiamo da lei. In questi momenti una vocina dentro mi pizzica forte e mi urla “sei una strega di madre, non te la meriti nemmeno una figlia del genere perché passi il tempo a sottolinearle le mancanze dando per scontato tutte le doti splendide che lei ha”. Quella vocina un po’ ha ragione e un po’ ha torto. Io lo so di essere la mamma di una bambina meravigliosa, di una bambina amatissima da tutti che sa amare tutti, una cucciola con gli occhi puliti, lo sguardo libero da cattiverie e malizie, con un carattere forte e coraggioso. Purtroppo so anche di non fargliene passare una liscia, di essere peggio di un condor, di vivere tutto di lei con un coinvolgimento profondo e quasi doloroso.
Aribella quando è nata era identica al SignorP. Tutti non facevano che ripetermelo ed io ci rimanevo anche un pochettino male. Crescendo invece il SignorP ha iniziato a farmi notare quante peculiarità caratteriali erano molto simili alle mie. Gli occhi scuri come il papà hanno la stesso sguardo mio. Lei guarda il mondo come me, e quando mi fa arrabbiare mi sa muovere delle corde profondissime che mi fanno perdere la trebisonda.
Solo io mi faccio arrabbiare così tanto. Se io sono arrabbiata con me stessa sono severa e spregiudicata. Se io faccio uno sbaglio scatta il tribunale dell’inquisizione e so essere di una cattiveria inaudita verso me stessa. Ecco, se Aribella mi fa arrabbiare devo contare fino a 100 perché sarei capace di far aprire le acque del Mar Rosso dalla furia che mi assale. Eppure un successo di Aribella, un suo gesto gentile verso me o verso gli altri, una sottolineatura della sua generosità, dolcezza, simpatia, mi creano un eccesso di amore sconfinato. Io adoro Aribella, è riuscita a trascinarmi sulla sua altalena dove tutto è eccessivo, nel bene o nel male.
Tra pochi giorni compiremo i nostri 8 anni assieme. No, non sarà il suo compleanno, sarà solo l’anniversario di quando con le mani tremanti guardavo quelle due lineette sul test di gravidanza casalingo e pensavo che la mia vita era ad una svolta. Ho avuto anche un po’ di paura quel giorno. Tra i mille sentimenti di gioia che provai ci fu anche una puntina di paura. Paura di non essere all’altezza, di non essere in grado di meritarmi quella creatura.
In quel momento, il primo che io e lei passammo assieme consapevolmente, le promisi che avrei fatto tutto quello che potevo per impegnarmi al massimo per accompagnarla in questa grande avventura che è la vita.
Amore mio io ci provo sai, ce la sto mettendo tutta. Se a volte sono pesante, rompo, pretendo, ti sto col fiato sul collo, porta pazienza, non sono perfetta e anche se sembra il contrario, non la pretendo nemmeno da te la perfezione e fidati, è una grande fardello che ti tolgo dalle spalle. Ci ho messo 28 anni perché qualcuno mi guardasse in faccia e mi dicesse a muso duro “Di perfetto c’è solo Dio, per caso credi di essere come Lui?”. Se sbaglierai pensa a questa domanda e sii in grado di comprendere il tuo sbaglio, cercare una soluzione ma anche di perdonare te stessa. La mamma ti ama

5 commenti:

  1. ora vado in bagno e piango 20 minuti. Santo cielo, è durissima.

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    1. Sei in ufficio? Perchè se è si è un problema ;-) Grazie del commento invece e benvenuta

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  2. Che post meraviglioso. Potrei anche averlo scritto io, perchè lo condivido IN TOTO.
    A partire del fatto che pure la mia somiglia al Traspamarito fisicamente in modo imbarazzante (quando era neonata mi han chiesto se ero la tata, fai te) però di carattere ha preso tantissimo da me. Ha le mie paure e le mie debolezze, e mi sento orgogliosa quando le combatte e le vince come se l'avessi fatto io.

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    1. Grazie per il tuo commento, mi sono emozionata io a leggerlo. Benvenuta e grazie ancora...

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