venerdì 26 ottobre 2012

Kaki e dintorni


Questi sono i nostri Kaki agghindati per Hallowen, ovvero i Kakallowen!!
Visto che le zucche sono cose da Cenerentola, noi ci siamo arrangiati con questi due esemplari caduti da una pianta
Le bimbe ne vanno pazze.
Che frutto strano che è il kako. Mi ha sempre fatto impressione e quindi non l'ho mai mangiato, eppure se penso ad un kako mi ritornano alla mente più e più episodi.
Come quando Aribella era appena entrata alla scuola materna e come eccesso massimo di ribellione e per emulazione di un bimbo più grande utilizzaza la parola kakka ogni tre per due. Ora, non sono una grande amante dell'argomento, quindi l'avevo caldamente invitata di evitare di nominare quella parola se non specificatamente inerente alle necessità fisilogiche.
Ed ecco li che un giorno di autunno Aribella punta un dito verso un albero spoglio e pieno di palline arancioni e mi chiede "ma cosa sono?" - Kaki - KAKI????????????????????????????????????????????????????????? Per un mese non fece altro che dire Kaki e ridersela da sola. E' fatta così la mia Aribella.
Oppure se parlo dei Kaki mi ritornano in mente due delle mie amiche più care, di quelle che ti conoscono da 20 anni e non è un numero sparato a caso, ma sono 20 anni veri.
Eravamo giovani, prive degli attuali compagni e di nazionalità diverse (quello tuttora, anche se spesso dico che sono più italiane di me) e loro erano venute in duetto a passare un weekend a casa mia. Era autunno, la presenza dei kaki nel centro tavola di casa di Mammina non poteva mentire, e le reazioni davanti a questi frutti furono diamettralmente opposte. La BiondaIstriana ci si avventò sopra strillando piena di gioia "Kakiiiii" e la BrunaDuNord rimase perplessa a osservarli rigirandoseli in mano. Quel giorno scoprìì che non esistevano kaki nel nord della Francia. A ripensarci io, Mammina e la Biondaistriana glielo chiedemmo ripetutamente intercalando vari "ma sei sicura???". Povera BrunaDuNord, fu anche costretta ad assaggiare il si tanto decantato frutto, che ovviamente non le piacque, confermando la mia teoria di troppo dolciastro e troppo filamentoso. Tutto ciò occupò una bella fetta di pomeriggio di 4 donne di età diversa. Erano altri tempi, si poteva fare un Maurizio Costanzo Show su un kako e trovare motivo di risate e di interesse senza minorenni che dirottavano l'argomento su problemi più basilari (naso sporco, mi tagli la carne, lo sai che la mia amica mi ha detto, io sono Stella delle Winx, mi scappa la pipì, questa cosa non mi piace, oppure l'ever-green, mamma-mamma-mamma-mamma-mamma-mamma-mamma).
Ecco la storia del kako e dei suoi dintorni. E ora buon kakallowen a tutti


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