lunedì 29 ottobre 2012

Imprevisti d'autunno

E’ arrivato il freddo ed è arrivata l’ora solare e su fb è partito il tripudio degli status disperati per questi avvenimenti infausti. Manco le cavallette in anni più antichi avrebbero creato tanto scompiglio.
A me l’ora solare piace. Mi sveglio decisamente più fresca, e l’occhio accartocciato mi si risolve molto più velocemente.
La mia stagione preferita è l’autunno, ne amo i colori, gli odori, le temperature, i termosifoni accesi, il piumone.
Tutto molto romantico, eh? Se non fosse che la piccola Gnagni ieri mattina si è alzata con febbre, mal di gola, una tosse degna di un fumatore turco e anche un tocco di diarrea per non farci mancar nulla.
Ha 4 anni e quasi 6 mesi e fino ai 4 anni e quasi 5 mesi si sarà ammalata 5 volte…forse. Quella odierna invece è già la terza malattia nel giro di un mese.
Anche Aribella diede il meglio di se in materia il secondo anno di materna. Ma che faccio le figlie con gli anticorpi a scadenza fissa?
In quell’annata la mia signorina grande frequentò una parte di ottobre (una settimana di otite), 3 giorni non consecutivi di novembre grazie alla famigerata influenza A incastrata tra due otiti, 1 giorno di dicembre per presenziare alla recita di Natale (nei precedenti giorni era stata operata alle adenoidi), finalmente tutto gennaio a scuola e quando ormai avevamo preso fiducia che il brutto fosse passato gran finalone con virus intestinale spaventoso, e 3 giorni di ospedale attaccata alle flebo. Yeahhhhh
Ora nutro ancora una forte speranza che l’invernata della Gnagni non sarà tanto catastrofica, ma anche lei è riuscita a scrivere una pietra miliare in materia quest’anno. Primo giorno di scuola “ciao maestra, ciao amici, che bello rivedervi e giocare con voi, ci vediamo domani” AH AH AH che bella battuta. 39 di febbre e la netta sensazione di aver battuto qualche record
Lo so che non è interessante tutto questo, ma ho già sufficientemente stufato il mio abituale e scarno pubblico alla macchinetta del caffè
Santa macchinetta, distributrice di bevande calde e orecchie per ascoltare
Oggi è lunedì. Venerdì c’erano più di 20° esterni e il riscaldamento non era acceso, la temperatura è crollata nel weekend e la manopolina in ufficio è stata girata solo questa mattina, quindi ora ci sono 18° interni, il poncho di lana sulle spalle, le dita con i diavoletti che battono isteriche sulla tastiera, e i miei pensieri divisi tra una bimba malatina dalla nonna e una bimba a scuola che emozionata dovrà recitare la poesia imparata nel lungo weekend di clausura.
Poesia che tra l’altro recitava così:

Quando la terra
comincia a dormire
sotto una coperta
di foglie leggere,
quando gli uccelli
non cantano niente.
Quando di ombrelli
fiorisce la gente,
quando si sente
tossire qualcuno
,
quando un bambino
diventa un alunno.
Ecco l’autunno!

Bravo Roberto Piumini, doveva avere anche lui figli in età pre-scolare

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