giovedì 14 marzo 2013

Buon lavoro Francesco


A casa della famiglia P si mangia molto presto. Solo le galline e la Pia Opera hanno orari consoni ai nostri riti. Non stupisca quindi se dico che al momento della fumata bianca i P stavano finendo di mangiare.
Quattro bocche hanno smesso di ruminare e sono rimaste mute e aperte (quella di Gnagni per inciso) ad osservare il fumo bianco uscire dal comignolo. L’unico commento che è uscito dalla mia bocca è stato “Di già????” che ha rotto l’incanto e ha creato grande agitazione e fermento.
Non si contano i “Chi è mamma?” “Come si chiama mamma?” “Quando ce lo fanno vedere mamma?”, intervallato dai continui bip-bip del mio cellulare impazzito per una fervente conversazione su Whatsapp tra me e le mie amiche e gli sguardi stupiti, emozionati e un po’ preoccupati tra me e il Signor P.

Io non sono la più grande cattolica sulla terra, ma mi sono ritrovata a sparecchiare sussurrando “fa che sia O’Malley, fa che sia O’Malley o per lo meno uno umile” intimamente spaventata all’idea che la speranza di vedere finalmente un segno tangibile di cambiamento almeno in quell’ambito non arrivasse.

Nei giorni scorsi ci avevo pensato tanto a questo nuovo Papa e mi ero informata, avevo letto, avevo studiato i Papabili nella speranza di individuare una figura che mi desse fiducia. Quando era morto Giovanni Paolo II non lo avevo fatto. Non ero riuscita a concentrarmi sui Cardinali, in me vigeva solo l’idea che dopo un uomo Santo come lui nessuno sarebbe stato all’altezza. Questa volta era tutto diverso. Benedetto XVI aveva lasciato dando un segno tangibile di cambiamento, guadagnando ai miei occhi un rispetto enorme, e facendo nascere in me la speranza che in un momento storico angosciante e spaventoso come questo almeno da li potesse uscire un segno forte di cambiamento. Durante quell’ora di attesa ho avuto tante emozioni, intervallate dall’affaccendarsi veloce delle faccende domestiche, dalle necessità infantili, dalla vita che va avanti, ma in attesa di qualcosa di importante.

Quando si è capito che ormai era questione di minuti ci siamo seduti tutti e quattro sul divano. Guardandomi attorno sorridevo al pensiero che una buona fetta di umanità stesse facendo la stessa cosa in quel momento. Gli occhi di Aribella brillavano di curiosità e attesa, Gnagni invece era in preda alla coccolite da sonno, ma era serena e silenziosa, come se capisse l’importanza del momento.

Habemus Papam…Jorge Maria Bergoglio. Silenzio, qui, li, la. Anche la giornalista di Rai3 non sapeva che dire, si sentivano i fogli frusciare vicino al microfono. Alla faccia dei pronostici…Bergoglio proprio non se l’erano filato e non avevano neppure la sua scheda sotto mano. Anche io non sapevo chi fosse e dopo lo stupore iniziale una grande speranza in me è nata. Con Giovanni Paolo II era successo così. Non poteva che essere un segno.

Francesco, è uscito, e ha suscitato in noi diverse emozioni.

A me è sembrato quasi spaventato davanti all’immensità della folla, ha esitato e ha chiesto di pregare per lui. Sono stati sentimenti che ho capito e mi sono piaciuti. Me lo hanno fatto sentire vicino, anche se arriva da “quasi la fine del mondo”. Anche il fatto che sia sud-americano mi è piaciuto. La Chiesa è universale, e deve scegliere una persona che sappia parlare al Mondo da qualsiasi posto possa arrivare. Un italiano tornerà Papa quando sarà il momento giusto e ci sarà la figura giusta per essere Papa. Essere italiano non può più essere un privilegio in quest’ambito.

Insomma, scrivo qui tanti pensieri, emozioni, e soprattutto speranze. Fondamentalmente voglio solo credere che ci sia ancora speranza di cambiare e migliorare. Vedremo se Francesco riuscirà ad aiutarci in questo senso. Ha scelto un nome speciale, il nome del Santo più umile, empatico e anticonformista che sia mai esistito. Speriamo che lo guidi sulla strada giusta per il cambiamento.

Per finire, riporto per onore di cronaca i punti sottolineati da una settenne che vive il suo primo Conclave.

Commento 1 - “Ma è altissimo!!!!!”

Commento 2 - “Ma lui le saprà le tabelline?”

Buon lavoro Francesco!

4 commenti:

  1. Di sicuro quel "Buonasera" pronunciato con voce un pò tremante, ha colpito al cuore. E poi lo sguardo, il sorriso, la sua cadenza ... tutto fa pensare che sarà un nuovo inizio...io ci credo.

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    1. hai ragione, quel "Buonasera" l'ha reso subito così vicino

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  2. Mi sembra proprio il Papa che ci vuole in questo momento, una persona che con pochi gesti e parole, molto semplici tra l'altro, sta davvero lasciando dei segni importanti...mi piace, mi e' piaciuto subito.

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