A casa della famiglia P si mangia molto presto. Solo le
galline e la Pia Opera hanno orari consoni ai nostri riti. Non stupisca quindi
se dico che al momento della fumata bianca i P stavano finendo di mangiare.
Quattro bocche hanno smesso di ruminare e sono rimaste mute
e aperte (quella di Gnagni per inciso) ad osservare il fumo bianco uscire dal
comignolo. L’unico commento che è uscito dalla mia bocca è stato “Di già????” che
ha rotto l’incanto e ha creato grande agitazione e fermento.
Non si contano i “Chi è mamma?” “Come si chiama mamma?” “Quando
ce lo fanno vedere mamma?”, intervallato dai continui bip-bip del mio cellulare
impazzito per una fervente conversazione su Whatsapp tra me e le mie amiche e
gli sguardi stupiti, emozionati e un po’ preoccupati tra me e il Signor P.
Io non sono la più grande cattolica sulla terra, ma mi sono
ritrovata a sparecchiare sussurrando “fa che sia O’Malley, fa che sia O’Malley
o per lo meno uno umile” intimamente spaventata all’idea che la speranza di
vedere finalmente un segno tangibile di cambiamento almeno in quell’ambito non
arrivasse.
Nei giorni scorsi ci avevo pensato tanto a questo nuovo Papa
e mi ero informata, avevo letto, avevo studiato i Papabili nella speranza di
individuare una figura che mi desse fiducia. Quando era morto Giovanni Paolo II
non lo avevo fatto. Non ero riuscita a concentrarmi sui Cardinali, in me vigeva
solo l’idea che dopo un uomo Santo come lui nessuno sarebbe stato all’altezza. Questa
volta era tutto diverso. Benedetto XVI aveva lasciato dando un segno tangibile
di cambiamento, guadagnando ai miei occhi un rispetto enorme, e facendo nascere
in me la speranza che in un momento storico angosciante e spaventoso come
questo almeno da li potesse uscire un segno forte di cambiamento. Durante quell’ora
di attesa ho avuto tante emozioni, intervallate dall’affaccendarsi veloce delle
faccende domestiche, dalle necessità infantili, dalla vita che va avanti, ma in
attesa di qualcosa di importante.
Quando si è capito che ormai era questione di minuti ci
siamo seduti tutti e quattro sul divano. Guardandomi attorno sorridevo al pensiero che una buona fetta di umanità stesse facendo la stessa cosa in quel momento. Gli occhi di Aribella brillavano di curiosità e attesa, Gnagni invece era in preda alla coccolite da
sonno, ma era serena e silenziosa, come se capisse l’importanza del momento.
Habemus Papam…Jorge Maria Bergoglio. Silenzio, qui, li, la.
Anche la giornalista di Rai3 non sapeva che dire, si sentivano i fogli frusciare
vicino al microfono. Alla faccia dei pronostici…Bergoglio proprio non se l’erano filato
e non avevano neppure la sua scheda sotto mano. Anche io non sapevo chi fosse e
dopo lo stupore iniziale una grande speranza in me è nata. Con Giovanni Paolo
II era successo così. Non poteva che essere un segno.
Francesco, è uscito, e ha suscitato in noi diverse emozioni.
A me è sembrato quasi spaventato davanti all’immensità della
folla, ha esitato e ha chiesto di pregare per lui. Sono stati sentimenti che ho
capito e mi sono piaciuti. Me lo hanno fatto sentire vicino, anche se arriva
da “quasi la fine del mondo”. Anche il fatto che sia sud-americano mi è
piaciuto. La Chiesa è universale, e deve scegliere una persona che sappia
parlare al Mondo da qualsiasi posto possa arrivare. Un italiano tornerà Papa
quando sarà il momento giusto e ci sarà la figura giusta per essere Papa. Essere
italiano non può più essere un privilegio in quest’ambito.
Insomma, scrivo qui tanti pensieri, emozioni, e soprattutto speranze. Fondamentalmente voglio
solo credere che ci sia ancora speranza di cambiare e migliorare. Vedremo se
Francesco riuscirà ad aiutarci in questo senso. Ha scelto un nome speciale, il
nome del Santo più umile, empatico e anticonformista che sia mai esistito. Speriamo che lo
guidi sulla strada giusta per il cambiamento.
Per finire, riporto per onore di cronaca i punti
sottolineati da una settenne che vive il suo primo Conclave.
Commento 1 - “Ma è altissimo!!!!!”
Commento 2 - “Ma lui le saprà le tabelline?”
Buon lavoro Francesco!
Di sicuro quel "Buonasera" pronunciato con voce un pò tremante, ha colpito al cuore. E poi lo sguardo, il sorriso, la sua cadenza ... tutto fa pensare che sarà un nuovo inizio...io ci credo.
RispondiEliminahai ragione, quel "Buonasera" l'ha reso subito così vicino
EliminaMi sembra proprio il Papa che ci vuole in questo momento, una persona che con pochi gesti e parole, molto semplici tra l'altro, sta davvero lasciando dei segni importanti...mi piace, mi e' piaciuto subito.
RispondiEliminae pensa che ha appena iniziato...
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